''Sono una condannata a morte'': l'ex del GF Carolina Marconi sciocca i social con la sua denuncia – Gossip News

Carolina Marconi, dopo il tumore al seno, si batte per la legge sul diritto all’oblio oncologico. Arriva il primo successo: la Camera l’approva con 281 voti a favore e nessuno contrario. Ora si passa al Senato. La 45enne dovrebbe gioire. Invece sul social esplode.Sono condannata a morte!”, scrive. Poi spiega il perché della sua denuncia.
La legge introduce un “diritto all’oblio” per far sì che alla guarigione clinica corrisponda la possibilità di esercitare i propri diritti in condizioni di uguaglianza rispetto al resto della popolazione. Le persone guarite, quindi, potranno avere accesso ai servizi finanziari, bancari e assicurativi. Potranno anche avviare le procedure di adozione di minori. Tutto questo, però, potrà accadere se il trattamento attivo nei confronti della patologia si sia concluso, senza episodi di recidiva, da 10 anni. Questo periodo è ridotto della metà nel caso la malattia sia insorta prima del 21esimo anno d’età. Carolina non ci sta.
L’ex gieffina pubblica una foto in cui appare con gli occhi bendati. CONDANNATA A MORTE per 10 anni… Dopo 10 anni puoi sentirti finalmente uguale a tutti, dopo 10 anni puoi finalmente tornare ad avere dei diritti. Dopo 10 anni questa legge ti dichiara finalmente guarita. Ma 10 anni sono tanti…così ci levate gli anni più belli della vita, dove cerchi di costruirti una famiglia, una casa, adottare un bambino, cercarti un lavoro duraturo… Sei praticamente costretto ‘solo’ ad aspettare. Come se fossimo tutti immortali”, sottolinea nel suo post.
Una persona che ha il tumore a 30 anni è fottuta: le viene tolto il diritto di continuare non solo a lottare per se stessa e i suoi cari, ma anche per inseguire i propri sogni pieni di speranze – continua la Marconi assai critica – Una legge che è stata approvata oggi alla Camera dei deputati va bene per una piccola fetta di persone più giovani e le altre?”. 
Carolina sottolinea: Ci avevano promesso dignità, parità e uguaglianza! Dove sono questi valori? Se solo dopo 10 anni si riacquistano diritti fondamentali, per chi guarisce da un cancro ‘diritto all’oblio’ significa non essere marchiati a vita. E invece per dieci anni restiamo comunque marchiati e discriminati. Poi conclude: “Sicuramente abbiamo fatto un passo avanti, ma non basta. Io continuerò a battermi affinché gli ex malati siamo tutelati a 360 gradi e non discriminati”.

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