La vicenda del pestaggio di Cristiano Iovino, aggredito la notte tra il 21 e il 22 aprile davanti alla sua casa di Milano, ha visto il coinvolgimento di Fedez, tirato in ballo dalla testimonianza di due persone che lo avrebbero riconosciuto nei pressi del luogo in cui è avvenuta l’aggressione. Una ricostruzione riportata da numerosi quotidiani e che lo stesso Fedez sembra non aver gradito. “Tutti parlano di un massacro, ma poco dopo è andato a ballare. Se non ci fosse il mio nome non ci sarebbe notizia”, ha detto il rapper alla Stampa poco prima di un incontro sulla salute mentale all’Auditorium del Salone del Libro. “Io non c’ero, e dalla telecamera non si vede niente”, ha spiegato ancora Fedez. “Si parla di nove persone che hanno massacrato una persona, tutti ultras del Milan. La persona viene aggredita, arriva l’ambulanza” – ha ricostruito – “ma non viene portata in ospedale. Tutti parlano di un massacro, ma se questa persona non è stata portata in ospedale, non c’è un referto medico e non ha denunciato, di cosa stiamo a parlare? Oltretutto poco dopo è andato a ballare a Ibiza… Se non ci fosse il mio nome in mezzo non ci sarebbe la notizia”.
“Ai giovani non frega nulla di quello che fa Fedez”
Durante l’incontro, alcuni attivisti pro Palestina, tra cui l’influencer Karem Rohana, meglio noto su Instagram come Karem from Haifa, hanno utilizzato lo spazio dedicato alle domande per criticare la disparità di trattamento da parte dell’Ordine degli psicologi tra profughi ucraini e palestinesi. Tra i relatori dell’evento c’era infatti il presidente nazionale dell’Ordine degli psicologici David Lazzari, a cui sono state rivolte le critiche. Dopo la replica di Lazzari, Fedez ha preso parola. “Da una parte ci sono i giovani che hanno delle priorità e voglia di partecipare (riferimento ai tafferugli del giorno prima con al centro i manifestanti pro Palestina, ndr) dall’altra la stampa che si occupa delle cazzate che fa Fedez di notte e non avete capito che a loro non gliene frega nulla”.
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