Christoph Schöenbornche è stato arcivescovo di Vienna dal settembre 1995 al 22 gennaio 2025, ha espresso il sostegno dei sindacati civili e delle donne che fungevano da diaconi e, come qualcuno i cui genitori divorziarono quando era un adolescente, difendeva la sensibilizzazione di Francesco a divorziare dai cattolici si fermarono civili.
L’80enne ha criticato il Vaticano nel 2010 per il suo passato rifiuto di sanzionare funzionari di alto rango che sono stati accusati di abuso sessuale, incluso il suo predecessore a Vienna, Il suo Hermann Groër, che è morto nel 2003 e non ha mai affrontato accuse. Schöenborn ha accusato l’allora segretario di stato cardinale Angelo Sodano (morto nel 2022) di orchestrare un insabbiamento per proteggere Groër e far luce sull’intera questione respingendo le accuse di abusi clericali come “pettinai meschini”.
All’epoca il Vaticano, guidato da Benedict XVI, rimproverò Schöenborn per aver parlato, affermando che solo un papa può livellare tale accusa contro un cardinale.