- Il 44enne, volto tv ed ex concorrente del reality, ha origini ebraiche e molti cari in Israele
- Negli ultimi anni ha molto sofferto per la complicatissima situazione in Medio Oriente
- Dopo la tregua siglata tra Hamas e Israele, è scoppiato in lacrime in un video social
L’ex gieffino di origini israeliane Jonathan Kashanian, che vive a Milano, è scoppiato in lacrime in un video social registrato dopo la pace siglata in Medio Oriente tra lo stato d’Israele e i terroristi di Hamas.
Il 44enne, noto per aver partecipato alla quinta edizione del Grande Fratello nel 2004, ma anche per aver preso parte come opinionista a diverse trasmissioni tv, ha infatti voluto celebrare l’importante traguardo condividendo la sua gioia con i follower di Instagram.
Il 13 ottobre, sotto la mediazione statunitense, Hamas ha rilasciato gli ultimi 20 ostaggi viventi e consegnato le spoglie di 4 ostaggi deceduti, mentre in Egitto si è tenuto un summit a Sharm el-Sheikh per la firma del primo accordo di tregua e pace fra le parti.
“Finalmente è finita, perché non ce la facevo più”, ha affermato Jonathan nella clip pubblicata.
“Basta, basta”, continua.
I suoi occhi sono carici di pianto, riesce a stento a comunicare.
Qualcuno però lo ha accusato di essere un “attore” e di aver pianto nel video “per moda”.
Lui ha quindi replicato e spiegato: “C’è un dettaglio. Io condivido tutto con voi. E’ stata una giornata molto emozionante per me. Stavo facendo un video, per tre volte stavo piangendo mentre lo facevo e l’ho bloccato. Alla quarta ho detto: perché devo bloccarlo? Se sto piangendo davvero, faccio un post in cui sto piangendo”.
“Veramente ero distrutto, la sera avevo gli occhi gonfi”, ha sottolineato.
All’indomani della strage del 7 ottobre 2023, Jonathan – molto legato a diversi volti noti dello spettacolo, tra cui Aurora Ramazzotti e Michelle Hunziker – aveva espresso tutta la sua preoccupazione e paura per la situazione nel Paese d’origine della sua famiglia e dove vivono tanti suoi cari.
“Mia sorella vive in Israele con la mia famiglia. La prima cosa che ho fatto quando è scoppiato il conflitto è stata contattarla. Dovete sapere che chi vive in Israele, e lo dico con un po’ di cinismo, è abituato alla notizia che stanno bombardando. È quasi all’ordine del giorno”, aveva spiegato.

