La manager di Schwazer: "Ecco com’è nata l’idea Grande Fratello" – La Gazzetta dello Sport

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Michele Antonelli
Se negli ultimi due mesi Alex Schwazer è entrato nelle case di tanti italiani correndo su un tapis roulant, un po’ di merito è anche suo. “Mediaset gli ha chiesto più volte di partecipare al Grande Fratello, ci tengono a far conoscere la sua storia”. Giulia Mancini, da anni manager del marciatore, riordina i ricordi e racconta il dietro le quinte dell’esperienza che Schwazer sta vivendo in queste settimane nel reality di Canale 5. “La chiamata è arrivata a fine luglio. Dopo qualche ragionamento, ha deciso di accettare per dare un messaggio e spiegare a più persone possibili ciò che ha vissuto negli ultimi anni”.
Il punto di partenza è proprio ciò che viene raccontato su Gazzetta Active: “Nell’accordo fatto con Mediaset, c’è il fatto di potersi allenare ogni giorno. Alex lo ha preteso e non si tratta di una concessione banale, significa staccarsi dal gioco e dagli altri concorrenti per diverse ore. Per questo, ha chiesto alla produzione un tapis roulant di ultima generazione capace di simulare in maniera ottimale la strada. Aveva visto questa macchina qualche tempo fa in una palestra di Roma e se ne era innamorato (ride, ndr). Ha chiesto anche di avere a disposizione un’ellittica, per alternare i lavori nella Casa”.
“Vista la situazione particolare – continua Mancini – può anche ricevere comunicazioni immediate dai legali in caso di novità importanti sulla squalifica. Lavoro da anni nel mondo dello sport e non ho mai visto un accanimento simile nei confronti di un atleta. Alex ha sbagliato e ha pagato, è caduto e sta cercando di rialzarsi in tutti i modi. Penso che sia ingiusto ciò che sta vivendo dal 2016, è uno dei motivi per cui abbiamo cominciato a raccogliere materiali per raccontare questa storia”. La docuserie prodotta da Netflix è nata così: “È un lavoro importante, è stata distribuita in 190 Paesi e sta permettendo alla vicenda di girare. Ma si tratta comunque di un contenuto diffuso da una piattaforma a pagamento, non accessibile a tutti”. Da qui l’idea di raggiungere un pubblico maggiore con un reality show: “Alex qualche tempo fa ha già partecipato a Pechino Express, una bella esperienza perché gli ha permesso di vedere posti nuovi. Inoltre, sono anche aiuti dal punto di vista economico. In questi anni ha speso molto per portare avanti la questione, non è stato semplice. Non tanto per me, Donati o gli studi degli avvocati Sorcinelli e Brandstaetter, accanto a lui per amicizia, ma per altri professionisti all’estero è un fattore di cui tenere conto”.
Il discorso di Mancini si chiude con un pensiero: “Come spiegato già in varie occasioni, Alex avrebbe diritto a una riduzione della squalifica per aver collaborato con la giustizia sportiva. In questo senso, però, tutto è ormai fermo da mesi, nonostante la questione abbia trovato anche spazi importanti sui media. Io ne ammiro la forza, si allena per ore con grande determinazione, ma senza certezze. La sua fortuna oggi è avere una famiglia che gli vuole bene, lotta soprattutto per loro”.
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