Gli amici di Greta Spreafico trovano una traccia, al via le ricerche dell’auto nel Po: «C’è qualcosa sul fondale»


diRoberta Merlin e Alice D’Este

La nuova inchiesta sulla scomparsa della cantante, i sommozzatori perlustrano il fiume: l’auto potrebbe essersi inabissata in un’ansa

L’auto di Greta Spreafico potrebbe essere ancora inabissata nelle acque del Po, all’altezza della località di Borgo Molo, a Porto Tolle (Rovigo). Lì, ferma, da due anni e incastrata in un’ansa del fiume. È in questo punto che i vigili del fuoco di Rovigo inizieranno questa mattina a scandagliare il fondo del fiume alla ricerca della Kia Picanto nera della cantante di Erba (Como), il cui ultimo avvistamento risale all’alba del 4 giugno di due anni fa.




















































Le ricerche nel Po

A riaprire le indagini ufficialmente la Procura di Rovigo su istanza dello studio legale Barzan che segue la famiglia di Greta. «Quest’ufficio ha valutato di richiedere la riapertura indagini alla luce dell’istanza di parte depositata che indicava dei luoghi come possibili punti da investigare nuovamente a seguito di verifiche fatte dall’istante con propri mezzi» ha chiarito il 4 giugno la procuratrice di Rovigo Manuela Fasolato. Luoghi, spiega la Procura, già battuti dalle ricerche della polizia giudiziaria (anche con i sommozzatori impiegati in considerazione di un possibile inabissamento nel fiume Po dell’auto), ma le cui condizioni potrebbero essere, nel frattempo, cambiate in relazione ai movimenti delle acque.

L’«oggetto» nel fondo del fiume

La segnalazione del punto esatto in cui cercare, infatti, arriva proprio dallo studio Barzan. Amici di Greta hanno scandagliato il fondo del Po, a pochi metri dalla strada dove sarebbe sparita l’auto della donna quella notte. E avrebbero trovato un avvallamento, un punto di maggiore profondità, sul quale sembra esserci adagiata una struttura «simil-cubica» di circa 4 metri e mezzo. Che potrebbe, appunto, anche essere un’auto.

L’ultimo avvistamento dell’auto

I punti su cui indagare secondo l’avvocatessa Nunzia Barzan e il criminologo Davide Barzan sono molto chiari: l’auto di Greta viene vista per l’ultima volta alle 5.16 del 4 giugno 2022. Nel video di una telecamera della zona si vede passare l’auto sotto al varco «Accesso Barricata» in località Bonelli a Porto Tolle. Non ci sarebbero però in quella zona varchi che avrebbero potuto testimoniare l’uscita della Kia da Porto Tolle. Non è chiaro, inoltre, se a bordo ci fosse la cantante. Alla guida del veicolo le telecamere avrebbero infatti immortalato un uomo con una camicia bianca. Secondo lo studio legale Barzan l’auto sarebbe ancora in quella zona.

Le accuse archiviate

La prima volta che si indagò, il caso Spreafico venne archiviato per mancanza di prove nei confronti dell’uomo indagato all’epoca, Andrea Tosi, l’amico 58 enne conosciuto sui social con cui Greta aveva trascorso la serata della sparizione. L’inchiesta si arenò proprio sull’evidenza del mancato ritrovamento del cadavere e dell’autovettura. Che ora potrebbe essere «riscoperta» sul fondo del Po. Le indagini inizialmente si erano concentrate sul giardiniere Andrea Tosi a partire da un suo sms, inviato il 3 giugno in cui scriveva a Greta: «Ho sbagliato, mi sono innamorato di te e l’ho confidato. So che non vengo ricambiato ma rimarrai sempre nel mio cuore». All’epoca si ritenne che questa potesse essere un movente per un eventuale delitto. Accuse poi archiviate definitivamente.

Un nuovo possibile movente

Un riferimento a un nuovo possibile movente, tuttavia, appare anche nel testo della richiesta dell’archiviazione delle indagini del PM Sabrina Duò in cui si fa riferimento all’ex fidanzato della donna, Gabriele Lietti. Si legge: «Rimane il dato suggestivo che il Lietti abbia potuto avere un movente nella vicenda della sparizione della compagna, essendo emerso che Greta aveva redatto un testamento in suo favore (…). In ipotesi di accusa, i dissapori dell’ultimo periodo avrebbero potuto indurre Greta a modificare le sue volontà testamentarie». «L’indagine è stata riaperta a seguito della nostra istanza — dice Davide Barzan, consulente dello studio— riteniamo però che ci siano anche altri elementi utili. Presenteremo nei prossimi giorni una ulteriore nuova memoria».

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5 giugno 2024 ( modifica il 5 giugno 2024 | 13:13)



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