Quella canzone che raccontava un’anima casta e pura, troppo giudiziosa per concedersi a qualcuno di più maturo, si contrapponeva alla rivoluzione sessuale dei primi anni 70 con i movimenti femministi che rivendicavano l’autodeterminazione della donna e delle sue scelte, libera di poter utilizzare e celebrare il proprio corpo e sessualità: “Tutti cantavano l’amore che faceva rima con cuore, da Rita Pavone a Françoise Hardy. Non mi andava di allinearmi alla tendenza del buonismo sentimentale” disse Gigliola.
Da ragazza acqua e sapone a donna sofisticata
Progressista e oltre i tempi, Gigliola Cinquetti negli anni successivi a Non ho l’età volle scrollarsi di dosso quell’immagine da ragazza acqua e sapone, in favore di un look più sensibile alle tendenze del momento. Dal semplice raccolto con fiocco nero, molto bon ton e quasi fanciullensco, i capelli si sciolgono, cotonati per creare acconciature voluminose e piene di carattere. Persino lo sguardo è diventato più “maturo”, una riga nera sugli occhi come dettavano i trend degli anni 70. La stessa evoluzione si vede anche dalla scelta degli abiti: lasciati i panni di ragazza innocente, con dolcevita e gonne da scolara, Gigliola Cinquetti veste abiti lunghi e suntuosi, spesso in accese fantasie, senza mai perdere la classe nella gestualità. La giovane ragazza diventa donna, sofisticata ed elegante, pronta a cambiarsi abito per interpretare i suoi nuovi successi.
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