Questo Serale di Amici è stato per Petit una passeggiata di salute. Come nel caso di Holden, ma forse perfino di più, nessuno ha mai mosso mezza critica al giovane franco-partenopeo che non aveva mai preso una lezione di canto prima di entrare nella scuola televisiva di Maria De Filippi. Raccontato come fenomeno tout court, semplicemente non lo è. Le sue ‘barre’ sono elementari e spesso pleonastiche, quando non dannose: lo strazio che ha fatto di ‘Caruso’ di Lucio Dalla è rimasto impunito. I giudici sono innamorati di lui e lo mangnificano a ogni esibizione, il pubblico in studio continua a gridare il suo nome anche quando si esibiscono gli altri. La narrazione del talent, in poche parole, sta apparecchiando da mesi il trionfo di questo trapper neomelodico di belle speranze. Di certo un bravo guaglione, ma Amici non è una gara di buon cuore. Dicono che abbia il dono di arrivare alla gente, ma l’unica cosa che arriva a casa è una densa coltre di mistero… Vincerà lui, salvo sorprese dell’ultimo secondo. Pazienza.
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