Safilo rompe con Chiara Ferragni


Altre grane per Chiara Ferragni. Nel tardo pomeriggio il gruppo dell’eyewear Safilo ha annunciato in una nota stringata lo stop all’intesa con il brand Chiara Ferragni.

«Safilo Group comunica l’interruzione dell’accordo di licenza per il design, la produzione e la distribuzione delle collezioni eyewear a marchio Chiara Ferragni, a seguito di violazione di impegni contrattuali assunti dalla titolare del marchio», scrive l’azienda veneta, senza fornire ulteriori dettagli.

La partnership per la prima linea di occhiali del marchio dell’influencer e imprenditrice era stata annunciata nel settembre 2021 e l’intera gamma, da sole e da vista, è stata presentata con la primavera-estate 2022 (disponibile da gennaio 2022).

«Insieme vogliamo creare un nuovo marchio fashion di riferimento nell’eyewear che, attraverso il digital, sia in grado di parlare direttamente alle nuove generazioni, lavorando in sinergia con lo straordinario potere della fan base globale di Chiara, per rafforzare ulteriormente la presenza di Safilo nell’universo digitale», aveva commentato all’epoca il ceo di Safilo Angelo Trocchia, specificando che il brand si inseriva perfettamente nel portafoglio marchi del gruppo e che rappresentava una significativa opportunità di crescita nel segmento contemporary.

Da alcuni giorni Chiara Ferragni è sotto i riflettori per la vicenda dei pandori solidali Balocco, che ha portato a una multa dell’Antitrust oltre il milione di euro. Ma c’è di più. Come riportato ieri dall’Adnkronos, la procura di Milano ha aperto un fascicolo. Il provvedimento del procuratore Marcello Viola nasce dall’esposto, presentato dal Codacons e da Assourt, che ipotizza il reato di truffa sull’operazione che vede protagonisti l’influencer e il gruppo Balocco per la vendita di pandori griffati. In questo momento il fascicolo è un modello 45, senza ipotesi di reato, né indagati. Eventuali accertamenti saranno affidati alla Guardia di Finanza.

L’associazione dei consumatori ha inviato a 104 procure d’Italia lo stesso esposto e ora potrebbe sorgere un tema di competenza territoriale. Si potrebbe anche trattare del Piemonte, dal momento che l’azienda dolciaria ha sede nel cuneese.

Per il Codacons i clienti che nel 2022 hanno acquistato il pandoro “solidale” a un prezzo di circa 9 euro hanno diritto a chiedere la restituzione dei soldi versati, «considerato che l’acquisto è stato realizzato sulla base di informazioni ingannevoli legate alla destinazione dei proventi delle vendite».

Come scrive il Codacons, Chiara Ferragni sarà chiamata «a rispondere del possibile reato di truffa aggravata, con la richiesta di porre sotto sequestro i conti delle sue società a tutela delle azioni di rivalsa da parte dei consumatori che hanno acquistato il pandoro ‘griffato’». L’associazione dei consumatori ha presentato un esposto a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia, affinché valutino l’apertura di un’indagine per possibili profili penali a seguito della sanzione inflitta dall’Antitrust.

Nessun esposto risulta, invece, sulla vendita delle uova di Pasqua benefiche prodotte dall’azienda Dolci Preziosi: altre due operazioni avvenute nel 2021 e 2022 che, come emerge dal web, potrebbero risultare simili a quella di Balocco.

e.f.



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