Ad aprire la puntata oggi (10 novembre) di Domenica In c’è Carlo Verdone, che si è raccontato tra carriera e vita privata, oltre a presentare la nuova serie Vita da Carlo 3, in uscita sulle piattaforme dal 16 novembre. Nel film per l’attore arriva una proposta «assurda»: fare il direttore artistico del Festival di Sanremo.
Carlo Verdone a Domenica In
«Io quello non potrei mai farlo, la cosa più drammatica è quando arrivano le proposte da amici e tu devi dire si o no. Non sarei proprio in grado di rifiutare brani di artisti che ci hanno perso 3-4 mesi di lavoro su quel testo». E l’attore si ricollega a una scena di Vita da Carlo 3. «Io penso che la cosa più drammatica nella serie è infatti che io dico sì e mi arrivano pezzi di cantanti piuttosto importanti; in particolare ascolto questa canzone di Gianna Nannini con Roberto D’Agostino. Lui mi dice: ‘E’ una mer*a questo pezzo’. Però non sapevamo come dirglielo…”.
Borotalco compie 40 anni, Verdone: «Ecco come nacque la battuta “Cargo battente bandiera liberiana”
Il ricordo di Lucio Dalla
Un’intervista resa ancora più presiosa grazie ai racconti di Carlo Verdone dal concerto dei Beatles ai dettagli della sua famiglia. Poi Mara venier chiede all’attore della lite sfiorata con Lucio Dalla per il film Borotalco. «Rientrò tutto poco dopo e a lui il film piacque molto».
«L’ultima volta che ho visto Lucio (morto nel 2012 ndr) eravamo a Capri, era un uomo molto spiritoso ma aveva anche lui le sue malinconie». E continua «Io non mi fido di chi ride sempre. Io quando sono malinconico mi ritiro, ma non è mai depressione». E cosa fa intristire Carlo Verdone? «Quando si perde una persona cara mi viene malinconia e anche la cronaca nera di questi ultimi anni. Siamo in un miomento di deragliamento. Certo anche quando pensi al passato e a quelle cose belle che non potranno mai tornare»
L’amicizia
Mara Venier gli chiede poi quale è stato il suo periodo più bello. «Il momento più bello della mia vita sicuramente va dai 15 ai 23 anni; era una vita diversa, c’era condivisione con tutti, c’era aggregazione e c’era soprattutto meno violenza”. L’attore – sempre a Domenica In – ha aggiunto: “Soprattutto avevamo davvero tanti amici, non come accade adesso… Era molto più facile fare amicizia perchè c’era decisamente meno diffidenza, c’erano ideali importanti». Si tocca così anche l’importante tema dell’amicizia. «Chi sono i miei amici di oggi? Persone molto semplici, non del mio ambiente. Persone che so che non mi tradiranno mai; anche nel nostro ambiente ho tanti amici questo è vero, però se vado oltre si sente sempre la competizione. A me non importa nulla della competizione, ormai quello che ho fatto, ho fatto. Non mi piace chi in questo settore si sente un pallone gonfiato, io mi ricordo l’umiltà di Fellini, Scola, persone diverse. Oggi è tutto così…»
Source link