L’attore si racconta a Domenica In per l’uscita della terza stagione di Vita da Carlo, nella quale gli viene fatta l’assurda proposta di fare il direttore artistico del Festival. Tra i ricordi di vita e carriera riemerge il rapporto con Dalla: “Era spiritoso, ma aveva le sue malinconie”.
Carlo Verdone si racconta a Domenica In. L’attore, ospite di Mara Venier per il lancio della terza stagione di Vita da Carlo in uscita sulle piattaforme dal 16 novembre. In questa stagione a Verdone viene fatta una proposta “assurda”, quella di fare il direttore artistico del Festival di Sanremo. Una situazione che Verone non vuole nemmeno ipotizzare nella realtà: “Io quello non potrei mai farlo, la cosa più drammatica è quando arrivano le proposte da amici e tu devi dire si o no. Non sarei proprio in grado di rifiutare brani di artisti che ci hanno perso 3-4 mesi di lavoro su quel testo”.
L’uscita di Vita da Carlo 3
E l’attore si ricollega a una scena di Vita da Carlo 3: “Io penso che la cosa più drammatica nella serie è infatti che io dico sì e mi arrivano pezzi di cantanti piuttosto importanti; in particolare ascolto questa canzone di Gianna Nannini con Roberto D’Agostino. Una me**a ma non sappiamo come dirglielo”.
Il ricordo di Lucio Dalla
Tra gli aneddoti rievocati da Verdone anche quello legato alla celebre lite sfiorata con Lucio Dalla per il film Borotalco: “Rientrò tutto poco dopo e a lui il film piacque molto […] L’ultima volta che ho visto Lucio (morto nel 2012 ndr) eravamo a Capri, era un uomo molto spiritoso ma aveva anche lui le sue malinconie”.
Rispetto alla sue di malinconie, Verdone ha detto: “Non mi fido mai di chi ride sempre. Quando sono malinconico mi ritiro, ma non è mai depressione […] Quando si perde una persona cara mi viene malinconia e anche la cronaca nera di questi ultimi anni. Siamo in un momento di deragliamento. Certo anche quando pensi al passato e a quelle cose belle che non potranno mai tornare”. Quindi l’attore torna agli anni spensierati della gioventù:
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