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MARCO MORETTI
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Con il Copacabana Palace compie cent’anni una leggenda mondana. Non perché è l’albergo più famoso di Rio de Janeiro e dell’intero Brasile. E nemmeno perché è <la casa lontano da casa> di star del cinema, musicisti di fama e capi di Stato. Ma perché qui è successo veramente di tutto. E attorno a questo monumentale edificio Art déco – progettato dall’architetto francese Joseph Gire sul modello dei grand hotel della Costa Azzurra (il Carlton di Cannes e il Negresco di Nizza) per volere del presidente brasiliano Epitácio Pessoa – è nato uno dei più grandi miti balneari del mondo: la praia de Copacabana.
ALBERGO LEGGENDARIO
Le 226 stanze, la Golden Room (salone delle feste degli anni Trenta), il teatro degli anni Cinquanta, la piscina, la terrazza, i ristoranti (dagli anni Novanta ospita il Cipriani a Rio) e la penthouse con piscina privata in pietra nera del Copa, come è chiamato qui il Copacabana Palace, sono stati una favolosa ribalta di spettacolo, mondanità e gossip.
Qui Carlo e Diana hanno avuto il loro primo plateale litigio pubblico, dopodiché pur di non dormire con l’erede al trono britannico Diana ha trascorso la notte in piscina. La top model Kate Moss è stata fotografata senza veli da Mario Testino. Brigitte Bardot nel 1964 ha tenuto una celebre conferenza stampa pur di liberarsi dall’armata di pararazzi che assediavano l’hotel. Mick Jagger nel 1999 ha messo incinta la modella brasiliana Luciana Gimenez. madre del suo figlio illegittimo Lucas: l’ottavo dopo i sette avuti precedentemente da una compagna e due mogli. E nel 2006 Jagger insieme ai Rolling Stones ha affittato mezzo albergo prima del famoso concerto gratuito sulla praia de Copacabana con un milione e mezzo di spettatori.
Andando indietro nel tempo scopriamo che nel 1933 Fred Astaire e Ginger Rogers hanno ballato per la prima volta insieme nella Golden Room del Copa. La stessa dove Marlene Dietrich ha registrato Dietrich in Rio. E hanno cantato Ella Fitzgerald, Edith Piaf, Nat King Cole e Ray Charles. Al Copa Walt Disney ha creato il personaggio del cartoon José Carioca (carioca significa abitante di Rio de Janeiro). E nel 1942 Orson Welles, ospite da mesi dell’albergo mentre girava un documentario, ha lanciato dal sesto piano nella piscina il pianoforte della suite dove alloggiava dopo un furibondo litigio con l’attrice messicana Dolores del Rio. Episodi leggendari che mettono in secondo piano i soggiorni al Copa di Albert Einstein, Nelson Mandela, Ava Gardner, Francis Ford Coppola, Madonna. Le foto autografate di star e capi di stato ospiti del Copa sono esposte nella Golden Room, il salone delle feste al primo piano. Dove hanno luogo anche gran parte delle manifestazioni per festeggiare il centenario dell’hotel: #100Copa
COPACABANA, LA SPIAGGIA DEI SENSI
Chiusa tra gli arenili di Bottafogo e di Ipanema, Copacabana è la cartolina di Rio, il suo quartiere più animato, con i ristoranti più rinomati, ma anche quello in cui sono più attive una sguaiata prostituzione e la micro-criminalità dei disperati che vivono nelle favelas sulle colline a ridosso del quartiere. Copacabana è il trionfo dell’allegria e dell’edonismo. Il culto del corpo celebrato sulla sua lunga spiaggia: qui nacque la moda del filo dental, il perizoma brasiliano. E le notti trasgressive tra i locali che punteggiano l’omonima avenida. Copacabana è il migliore palcoscenico di una metropoli esuberante che vive al ritmo del samba, del bossa nova e di tutte le musiche che fanno ballare il suo esuberante popolo mulatto.
Praia de Copacabana (foto Marco Moretti)
La migliore vista sui 3600 metri di sabbia bianca che formano la praia de Copacabana la si gode dal Pão de Açucar, il panettone foderato di vegetazione alto 396 metri sul promontorio che delimita la spiaggia verso Bottafogo. Si sale sulla sua cima con la teleferica per godere il paesaggio della baia di Rio de Janeiro: un puzzle di verdi picchi vulcanici che s’innalzano tra il blu del mare e l’azzurro cielo, tra un susseguirsi di arenili.
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