Domenica In, Mara Venier in lacrime e la Goggi l’abbraccia: perché


Durante la puntata del 4 agosto de “Il meglio di”, non mancano pianti e forti emozioni in diretta: cosa è successo con i due grandi artisti


Rosanna Ilaria Donato

Rosanna Ilaria Donato

Web Content Editor

Laureata in Linguaggi dei Media, mi dedico al mondo dell’intrattenimento da 10 anni. Ho lavorato come web content editor freelance per diverse testate.

Nella nuova puntata de Il Meglio di Domenica In, che presenta su Rai1 il 4 agosto 2024 alcune delle migliori interviste fatte da Mara Venier nel corso della scorsa stagione televisiva, ascoltiamo le parole di Loretta Goggi e Renato Zero, i quali si raccontano tra vita privata e carriera. Ma ripercorriamo insieme i punti salienti delle due chiacchierate avvenute negli studi Fabrizio Frizzi di Roma.

Domenica In, puntata del 4 agosto 2024: cosa è successo

Nell’intervista di Loretta Goggi puntiamo i riflettori sulle parole con le quali l’artista di Maledetta primavera descrive il suo rapporto con Gianni Brezza, venuto a mancare nel 2011, una relazione piena di grandi emozioni che travolgono anche la conduttrice del programma: “Lui adorava farmi sorprese, era molto bravo in queste cose. Un anno, però, si è dimenticato di farmi il regalo ed è arrivato verso l’ora di cena a casa. Mi ha fatto gli auguri e poi mi ha dato La settimana enigmistica, che io adoro ed è molto utile per l’Alzheimer. Io gli ho detto: ‘Scusa?’, e lui ha risposto: ‘Ma scusa, per te una cosa d’oro ha un significato, mentre una cosa di carta non ne ha? Io ti ho comunque pensato’. Aveva ragione”, racconta l’artista. Poi la Goggi ammette di non essere mai riuscita a fargli una vera sorpresa, perché “non potevamo stare lontani nemmeno mezzo secondo. Lui era più possessivo che geloso. Prima di ogni altra cosa il mio pensiero doveva essere rivolto a lui, ma io lo facevo volentieri. Rifarei tutto daccapo, anche di più“.

A questo punto Mara Venier vuole lanciare una clip, ma Loretta Goggi, già visibilmente scossa, ironizza: “Posso uscire un attimo? Rientro dopo…“. Dopo il video viene dato a quest’ultima un bouquet di fiori come quello tenuto in mano nel giorno del suo matrimonio con Gianni Brezza. “È il mio bouquet di matrimonio. Grazie! Ho faticato per questo bouquet, io cercavo spighe di grano e Papaveri… Ma anche questo mazzo di fiori aveva abbastanza senso per me“, commenta l’ospite. Quando la Goggi vede la conduttrice in lacrime, dice: “Ah, ora piangi, eh? Perché piangi?“. La Venier si asciuga gli occhi con un fazzoletto e, a bassa voce, dichiara: “Siamo fragili“. Allora la Goggi, dopo essersi alzata dalla sedia, la raggiunge per poi abbracciarla forte: “Noi siamo fragili ma questa fragilità ci fa vivere un sacco di emozioni che altrimenti non proveremmo mai. Grazie“. “È sempre così bello quando ti incontro. È vero che ormai vieni qui ogni anno, ma mi sembra sempre qualcosa di diverso, nuovo“, risponde la Venier.

L’ospite poi si sofferma sul fatto che il pubblico sui social è sempre pronto a criticare la scelta di invitare ogni anno le stesse persone nel programma Rai: “Sui social scrivono: ‘Ancora? Ma sempre le stesse persone?’ Ma sono le persone che in televisione riempiono il cuore del pubblico, se no uno non le chiama. Perché Mara, donna di spettacolo e padrona di casa eccezionale, invita sempre delle persone che sono sue amiche? Perché sa che il pubblico le ama tanto quanto le ama lei, altrimenti non lo farebbe. Che senso avrebbe invitare uno di cui non importa nulla a nessuno?” Infine, Loretta Goggi ricorda cosa l’ha spinta a tornare in televisione come giudice di Tale e Quale, il programma condotto da Carlo Conti, dopo la morte del marito: “C’è una storia dietro al mio sì a Tale e Quale, nonostante quel periodo di chiusura. Carlo aveva visto mio marito poco prima della sua morte, perché Gianni voleva festeggiare i miei 50 anni di carriera al Sistina. Poi è successo quello che è successo… Carlo mi invitò a ritirare un premio a me dedicato a I Migliori Anni sei mesi dopo la sua scomparsa perché si ricordò che Gianni voleva ciò e che gli disse: ‘Stai vicino alla mi’ Goggi‘, e quindi gli ho detto sì“.

Renato Zero a Domenica In

Renato Zero, in studio, affronta il tema della solitudine: “La solitudine è una presenza che non può essere evocata a piacimento. Si nasce soli e si muore soli. Lo sei anche quando esci dal ventre materno, in quel momento la vita te la stai guadagnando anche con i tuoi primi vagiti, con questo piangere di rabbia e di felicità, e lo stesso vale quando ce ne stiamo per andare. La solitudine sarebbe opportuno considerarla un po’ di più. Al posto di combatterla, in forma spesso non ottimale, soddisfacente, dovremmo darle uno spazio. Se si sta soli per necessità, per rivedere un po’ le proprie vicende private, va bene. In ogni caso non dovremmo chiuderle la porta, né quando parliamo di dolore, né quando ci aiuta a essere felici. Ci sono tante persone che questa felicità l’hanno buttata via, lo vediamo dalle cronache di questi giorni. Invece di raccogliere il coraggio per poter perdonare, per accarezzare una persona e dirgli: ‘Con tutti i tuoi difetti ti amo’… Noi manchiamo di questa delicatezza e della severità che occorre per poter evitare le tragedie, perché la solitudine fa anche tante vittime se non la teniamo a bada“.

Poi racconta del suo rapporto con gli altri, in particolare con gli amici: “Prima di tutto gli amici vanno conquistati, non è che lo si è perché stacchi un assegno o perché sei in grado di garantirgli la tranquillità esistenziale. I miei, quelli che mi sono scelto, hanno tutti qualche problema, stanno sempre a lamentarsi. È proprio così, io per vocazione all’amico ricco gli do una carezza e gli dico: ‘Beato te che ti accontenti de poco’. Con le persone che non hanno nulla da offrirti, quelle che mi dicono: ‘Renà, io ti sono amico non perché canti, vendi i dischi e sei qualcuno, ma perché per me sei una spalla. Se ce l’hai fatta te, posso farcela anche io. La tua vicinanza mi serve’, è diverso. Questi sono gli amici che gradirei non sparissero dalla mia vita“.


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