Con l’emendamento approvato dal Governo Meloni è praticamente entrato nella sua fase definitiva di realizzazione il DL Omnibus, all’interno del quale è previsto anche il cosiddetto Bonus Natale del valore di 100 euro.
Una manovra che interesserà da vicino una platea di circa un milione di italiani, con lo Stato che arriverà a sborsare circa 100 milioni di euro rivolti prevalentemente a nuclei familiari che rientrano all’interno dell’articolo 12 del TUIR (Testo Unico sui Redditi).
Ed è proprio questa soluzione proposta dall’esecutivo ad aver alimentato il dibattito negli ultimi giorni, tenuto conto che l’articolo 12 necessita probabilmente di essere aggiornato, visto il rinnovato quadro sociale che attraversa ormai anche l’Italia.
Bonus Natale 100 Euro: come funziona e a chi spetta
Bonus Natale 100 Euro: escluse le coppie di fatto
Bonus Natale 100 Euro: modalità di erogazione
Bonus Natale 100 Euro: come funziona e a chi spetta
Le Commissioni Bilancio e Finanze del Senato hanno stabilito che per ricevere il Bonus Natale di 100 euro il reddito familiare non deve essere superiore a 28.000 euro.
Può beneficiarne chi è lavoratore dipendente a tempo indeterminato, con coniuge e almeno un figlio fisicamente a carico (o nuclei mono-genitoriali con figlio a carico, ma solo in caso di vedovanza o di figlio adottato o in affidamento).
Arriverà all’interno della busta della Tredicesima, prevista intorno alla metà di dicembre (o comunque nei giorni immediatamente precedenti alle festività natalizie). Chi ne avrà diritto potrà farne richiesta direttamente al proprio datore di lavoro, che provvederà a inserirlo appunto nella busta della Tredicesima, così come previsto dalla normativa approvata dall’esecutivo. Il bonus è direttamente proporzionale al numero di mesi lavorati: se un dipendente ha lavorato 12 mesi arriva a 100 euro, altrimenti si debbono togliere 8,5 euro per ogni mese non lavorato nel corso dell’anno 2024.
Bonus Natale 100 Euro: escluse le coppie di fatto
La stesura del testo definitivo del DL Omnibus ha finito per escludere dal provvedimento la vasta platea dei genitori conviventi (le cosiddette “coppie di fatto”). In attesa che l’Agenzia delle Entrate spieghi in una circolare i motivi che hanno portato all’esclusione delle stesse (lo farà soltanto una volta che il testo verrà approvato definitivamente e inserito nella Gazzetta Ufficiale), va ricordato come soltanto poche settimane fa il Viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, aveva lasciato intendere che nel provvedimento sarebbero state inserite anche alcune “coppie di fatto” con figli.
La volontà dell’esecutivo di basare la misura sull’impianto dell’articolo 12 del TUIR ha però completamente ribaltato questa prospettiva, tanto che proprio fonti del ministero dell’Economia hanno fatto sapere che è allo studio un’ipotesi di riforma dell’articolo 12, che però non potrà essere effettuata prima del 2025 (o degli anni a seguire).
Bonus Natale 100 Euro: modalità di erogazione
La manovra voluta dall’esecutivo si sarebbe dovuta chiamare Bonus Befana, con l’erogazione dei 100 euro prevista nella prima busta paga del 2025. Alla fine però si è pensato di anticipare il tutto al periodo pre-natalizio, evidentemente anche allo scopo di incentivare gli acquisti.
Come spiegato, spetterà al singolo lavoratore fare richiesta del bonus al proprio datore di lavoro, attraverso un singolo modulo preordinato (o anche tramite una semplice mail pec da inviare in azienda).
Qualora l’azienda dovesse rilevare che il proprio dipendente non rispettava i criteri richiesti per la ricezione del bonus, l’intera somma potrà essere stornata in uno dei successivi pagamenti in busta paga.
La norma prevede infine che l’ammontare del bonus sarà netto, e quinti non tassato (e tantomeno al lordo): lo stesso non andrà in alcun modo a fare cumulo con il reddito complessivo del lavoratore dipendente, come era stato prospettato in fase di stesura del testo (inizialmente inserito nel decreto legislativo Ires-Irpef).
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