I figli di Andrea Purgator, Edoardo, Ludovico e Victoria: «Due mesi e mezzo di agonia studiati meticolosamente e riassunti con precisione all’interno di 115 pagine. Le risposte alle domande che, in tua mancanza, abbiamo posto noi»
«Più di un anno fa ci hai detto “mi sento fiacco”, e da un commento alla leggera è iniziato tutto. Hai provato a risvegliarti da questo incubo affidandoti a professionisti. Degli amici. D’altronde, sono i migliori medici delle migliori cliniche della capitale, ci dicevi…»: così in una lettera rivolta al loro papà, il giornalista Andrea Purgatori, i figli assistiti dall’avvocato Alessandro Gentiloni Silveri.
«Quel parere medico contrastante con gli altri. E tu sbuffasti»
La lettera va avanti ripercorrendo il periodo più difficile: «Cominciano le cure, ma invece di migliorare, la tua salute peggiora. Poi, verso la fine, un dubbio. Un parere medico che discorda da tutto ciò che fino a quel momento è stato dato per scontato. Quando te l’abbiamo condiviso hai sbuffato. E gli amici che ti curavano, continuavano ad assicurarti che senza ombra di dubbio la loro diagnosi era quella corretta. Così l’uomo che per il bene del prossimo ha fondato la sua carriera sulla ricerca della verità, nel momento in cui si è trovato protagonista del suo stesso caso, ha voluto fidarsi».
«Inizialmente ci hai fatto arrabbiare»
«Inizialmente ci hai fatto arrabbiare. Ma provando ad immedesimarci, nell’affrontare la morte, attanagliati dalla paura, chi non si sarebbe fidato?
D’altronde, erano i migliori medici delle migliori cliniche della Capitale. Cosa potrà mai andare storto?». Oggi con il senno del poi si potrebbe dire che molte cose non sono andate per il verso giusto, secondo i pm della Capitale che indagano su quattro medici il punto è che Purgatori non sarebbe stato curato come meritava.
«Un libro, papà, sul tuo decesso»
Infine la chiosa alla lettera rivolta al papà: «Da quel giorno è passato più di un’anno ormai: autopsie, esami, dibattiti, riscontri. Due mesi e mezzo di agonia studiati meticolosamente e riassunti con precisione all’interno di 115 pagine. Il libro sul tuo decesso. Le risposte alle domande che, in tua mancanza, abbiamo posto noi. Risposte pesanti che feriscono il cuore. Le metastasi cerebrali? Mai esistite, ma non solo… perché quelle pagine parlano di molto altro. Una catastrofica sequela di errori dovuti ad imperizia e imprudenza che, oltre a costringerti a una dura terapia inutile, hanno anche e soprattutto ritardato le diagnosi e le cure di cui avevi realmente bisogno. Per non parlare della possibile falsità di certificazioni sanitarie necessarie a nascondere il tutto… perché, davvero, non ne vogliamo ancora parlare».
«Sarebbe stato meglio sapere che era stato fatto il possibile»
«Dicci che non è come sospettiamo… ma se invece così fosse? È con questo pesante conflitto che per più di un’anno abbiamo dovuto convivere. Un terrificante ottovolante di emozioni che ti scuote prima da una parte e poi dall’altra. Già, perché da una parte hai la paura che ci siano stati gravi, gravissimi errori. Dall’altra invece la speranza che tutto quello che si poteva fare per farti vivere più a lungo è stato fatto e nel migliore dei modi. D’altronde, sono i migliori medici delle migliori cliniche della Capitale. Cosa potrà mai andare storto? Ora lo sappiamo».
Cosa è successo a Andrea Purgatori
Andrea Purgatori, giornalista, scrittore e autore tv, è morto nel Policlinico romano Umberto I il 19 luglio 2023 all’età di 70 anni, due mesi dopo la diagnosi di tumore. Su spinta della famiglia, la Procura di Roma ha aperto una indagine per omicidio colposo ritenendo la diagnosi e le cure non adeguate. Ora quattro medici rischiano di finire a processo: la Procura di Roma ha chiuso le indagini sulla morte del giornalista. Sono indagati il radiologo Gianfranco Gualdi, l’assistente Claudio Di Biasi e la dottoressa Maria Chiara Colaiacomo, il cardiologo Guido Laudani. L’accusa è di «grave negligenza».
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