Il conduttore racconta la sua vita in un’autobiografia che va dal primo provino in radio fino al Nove. E i Festival, naturalmente
Lanciate sul Nove la maratona quotidiana del game show “Chissà chi è” e la fortunatissima ripresa di un monumento dello spettacolo italiano come “La Corrida – Dilettanti allo sbaraglio”, Amadeus non si riposa. Anzi, rimette in gioco la sua vita e i suoi cinque storici Festival di Sanremo intrecciandoli in un’autobiografia appena uscita. Il libro s’intitola “Ama. La mia storia, i miei Sanremo, come il palcoscenico mi ha cambiato la vita” e noi ve lo presentiamo proponendovi alcuni estratti che ci portano “dietro le quinte” dell’Ariston.
La profezia di Pippo
Prima di Sanremo 2020: «Quando vidi Baudo gli andai incontro per salutarlo e lui mi invitò a sedermi al suo tavolo, perché aveva qualcosa da dirmi. Pippo non perse tempo, fu direttissimo, eliminando i convenevoli: “Guarda, Amadeus” esordì “secondo me sei tu che devi fare Sanremo. Tu e nessun altro”».
Facciamo festa in barca
Quando ha saputo che gli avevano affidato il Festival: «Dopo aver abbracciato Giovanna e José (la moglie e il figlio, ndr) e assaporato i loro sorrisi, tornammo in barca. Il noleggio sarebbe scaduto venti minuti dopo, e così riprendemmo a navigare… E io imbracciai i remi e mi misi a remare, canticchiando: “Finché la barca va, lasciala andare, finché la barca va…”».
Un’ipotesi drammatica
Prima di Sanremo 2021: «Con la mia squadra dovevamo capire e immaginare ad aprile che tipo di Festival si sarebbe potuto organizzare di lì a molti mesi più tardi. Io dicevo sempre: “Noi non sappiamo fra otto mesi cosa succederà, magari saremo nella stessa situazione o magari no”, ma al tempo stesso non volevo assolutamente veder apparire nell’albo d’oro del Festival la didascalia “2021: non disputato per Covid-19”. La trovavo un’ipotesi terribile e drammatica».
Il presidente
A Sanremo 2023: «Nel 2023 salì sul palco anche il presidente Mattarella. È stato un momento storico, non era mai accaduto che un presidente della Repubblica fosse presente all’Ariston. Il suo intervento fu emozionante e lui fu umanamente molto gentile. L’anno prima gli avevo dedicato una delle canzoni più belle e amate di Mina, “Sei grande, grande, grande”. Era stato un omaggio perché nel suo discorso d’insediamento al Parlamento aveva ribadito l’importanza della cultura, del teatro, del cinema e della musica. Il presidente mi chiamò per ringraziarmi e lì ebbi l’idea di coinvolgerlo nella prima serata».
Dammi retta, Al Bano…
Prima di Sanremo 2023: «Al Bano ogni anno mi presentava un brano e io non lo prendevo mai, perché ritenevo – pur con tutto l’affetto per l’uomo meraviglioso che è – che i suoi brani non fossero adatti al tipo di Festival di Sanremo che avevo costruito. In vista di Sanremo 2023 lo incontrai con il mio prezioso autore musicale Massimo Martelli (…) Il pezzo era perfetto per le sue capacità canore, ma per il Festival non era adatto. Così, provai a spiegarglielo: “Guarda, Al, fidati di me, la canzone non è adatta a Sanremo, perché io non voglio vedere Al Bano che arriva quindicesimo. (…) Hai una bella canzone, ma ti fa restare nelle retrovie, e uno con la tua storia non può farlo”».
Teresa, ti prego
A Sanremo 2024: «Per il giovedì chiamai Teresa Mannino, un’altra donna che ammiro moltissimo e che decisi di invitare a scatola chiusa. C’eravamo incrociati una volta sola in passato: lei era in giuria in un programma di tantissimi anni fa condotto da Milly Carlucci e in quell’occasione fu cattivissima con me, guerra a prima vista, tant’è che io pensai “mamma mia, che antipatica che è questa”! Negli anni successivi non ci siamo mai più incontrati, però io la seguivo sempre su TikTok. Sul suo profilo mostrava gli spezzoni teatrali e mi divertiva da morire, e così dissi a Giovanna: “Non è possibile che abbia un ricordo antipatico di Teresa Mannino quando invece è così simpatica, così brava, la vorrei a Sanremo”».
Travolto da Travolta
A Sanremo 2024: «John Travolta lo incontrai per la prima volta in diretta sul palco dell’Ariston, non avevamo mai provato insieme, e fu un disastro. Si indispettì per qualcosa, era molto nervoso. (…) Qualcuno disse che non aveva gradito il cappello con le paperelle, sebbene fosse stato avvertito; qualcun altro disse che non gradì che fossimo in tre a ballare. Insomma, ancora oggi non lo so. So solo che a un tratto cambiò espressione. Il mio intuito non si era sbagliato, io l’ho sempre saputo che sarebbe stato meglio non farlo venire. Avrei voluto solo dirgli: “John, ci stiamo divertendo, è una festa, prendila bene”».
Con Allevi un’emozione speciale
A Sanremo 2024: «Se devo pensare al momento più commovente e speciale del mio quinto Festival e forse del quinquennio, non credo ce ne siano stati di paragonabili al ritorno sul palco di Giovanni Allevi. (…) Lessi il post in cui raccontava ai suoi follower che le cure stavano facendo effetto, sebbene ancora non potesse considerarsi guarito, e Giovanni disse che in quel momento il suo desiderio più grande era mettere le mani su un pianoforte, visto che ormai erano due anni che non riusciva a farlo. A quel punto l’idea di invitarlo a Sanremo mi venne naturale».
La “dieta Festival”
«Nella settimana finale ho sempre mangiato come un calciatore: poca pasta quasi sempre in bianco, al massimo con un po’ d’olio e formaggio, di rado pasta al pomodoro o al pesto, visto che a Sanremo c’è un ristorante tipico buonissimo i cui proprietari sono molto affettuosi con me e me la preparano senza aglio. La sera, invece, non cenavo mai prima di andare in onda. Al massimo prendevo una banana, ma evitavo di mangiare perché avevo bisogno di avere lo stomaco vuoto».
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