Sotto l’albero di Natale, tra le strade addobbate o, addirittura, «fuori stagione». Oggi come 30 anni fa, All I Want for Christmas is You di Mariah Carey è la canzone del Natale
Un inizio lento, soave, che alza il tono fino alla strofa cult. Poi il cambio di melodia: al mix di soul, gospel e R&B si aggiunge il rock. E così diventa inevitabile non cantarla e ballarla. Sotto l’albero di Natale, tra le strade addobbate o, addirittura, «fuori stagione». Oggi come 30 anni fa, All I Want for Christmas is You di Mariah Carey è la melodia del Natale.
Indiscussa, continua a posizionarsi ogni anno tra i primi gradini delle classifiche musicali internazionali, come riporta la Bbc. Eppure, non è sempre stato così. La canzone, lanciata sul mercato musicale nel 1994, non ha avuto immediato successo. O almeno non quello guadagnato fino a oggi. Al momento della sua uscita si piazzò al dodicesimo posto della Billboard Hot 100, la principale classifica musicale dell’industria discografica statunitense. Ma quello che sembrava un «giudizio negativo», in realtà, è diventato il suo trampolino di lancio. Tanto da ribaltarlo, ricoprendo poi ogni Natale i primissimi posti di quella stessa classifica che all’inizio quasi la ignorò, guadagnando, secondo l’Economist, circa due milioni e mezzo di euro ogni anno. E imponendosi addirittura come principale competitor di Blue Christmas, Rockin’ Around the Christmas Tree e It’s the Most Wonderful Time of the Year.
Ma come ha fatto la canzone della Carey a diventare sinonimo di Natale come forse solo Babbo Natale ha saputo esserlo prima? Gli elementi che hanno giocato a suo favore sono diversi e non tutti casuali. Il principale merito va alla canzone stessa. Non è affatto facile creare un classico natalizio che riesca nel corso degli anni a restare moderno. Nate Sloan, musicologo e co-conduttore del podcast Switched On Pop, ha dichiarato alla Bbc che a rendere complesso scrivere canzoni natalizie di successo è «un’eccezione alla regola per cui gli artisti pop dovrebbero innovare e creare nuovi suoni». Cosa a cui, secondo Sloan, anche molti cantanti di successo come Dua Lipa o Bruno Mars fanno fatica. Quello creato da Mariah Carey insieme al compositore Walter Afanasieff è un mix tra tradizione e innovazione. All I Want for Christmas is You «danza» con successo tra epoche e generi musicali, raggiungendo l’obiettivo della cantante di creare un «prodotto senza tempo, non ancorato agli anni ’90».
Per quanto la musica, e soprattutto l’apprezzamento del pubblico, non sia una scienza esatta, un’altra caratteristica che ne ha determinato la riuscita è la struttura musicale. «La maggior parte delle hit pop odierne sono canzoni a quattro accordi – spiega Sloan -. Ma questa canzone natalizia ha circa 13 accordi cromatici complessi che cambiano costantemente».
Fattore essenziale per l’affermazione dell’oramai colonna sonora delle festività natalizie è, poi, l’artista stessa. Esperta, talentuosa e carismatica: Mariah è una assoluta professionista, che ama il Natale e lo trasmette. Riesce sempre a «rinnovarsi» senza tradire l’impostazione che dagli albori si è data. Negli anni, infatti, ha cercato sempre di «rilanciare» la sua canzone, impostazione e immagine, senza mai tradire quella ragazza 25enne che nel 1994 cantava che l’unica cosa che voleva «per Natale sei tu».
Mariah Carey ha inoltre accostato al successo «naturale», anche delle strategie di marketing, che hanno contribuito a mantenere costante la curva della sua riuscita: nel 2003 è stata la colonna sonora di una celebre scena con Olivia Olson nel film Love Actuallynel; nel 2010 ha pubblicato un secondo album natalizio con una versione extra della canzone; nel 2011, invece, ha inciso una versione con Justin Bieber; nel 2013 un duetto con Michael Bublé; nel 2016 l’ha cantata nell’auto di James Corden durante il programma Carpool Karaok; nel 2020 ha registrato uno speciale di Natale per Apple Tv. E poi l’iconico «It’s timeee!» con cui la cantante dal 2019 annuncia sui suoi social ogni primo novembre l’inizio della stagione natalizia e quindi del ritorno della sua melodia. Ma anche prima, durante l’estate, non smette di pensare e programmare il suo «appuntamento» annuale con foto e video a tema.
L’ultimo punto, forse il più significativo, è il perché l’artista abbia scritto la canzone e ci tenga a «tenerla in vita» ogni anno. Nella sua biografia pubblicata nel 2020 con il titolo The Meaning Of Mariah Carey, la cantautrice statunitense ha raccontato dell’infanzia vissuta in una famiglia disfunzionale. Tra i ricordi più dolorosi c’è proprio il Natale, difficilmente vissuto con «l’entusiasmo di un bambino». Ed è per questo che, come canta, non vuole «molto per Natale, c’è solo una cosa di cui ho bisogno»: renderlo speciale.
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