Adriano, l’ex calciatore dell’Inter nelle favelas fra alcol e amici


Adriano, l’ex attaccante dell’Inter classe 1982, finita la sua carriera sportiva è tornato a Rio de Janeiro, la sua città natale. L’ex calciatore è stato ripreso in alcuni video diventati virali sui social mentre è seduto per strada, con indosso maglietta, pantaloncini e ciabatte. Beve una birra, fuma una sigaretta, scherza e chiacchiera con alcuni amici nelle favelas. Fa la linguaccia, sembra sereno, ride spesso.

A un certo punto cammina scalzo per strada, poi scatta dei selfie, accenna qualche passo di danza e si siede su una sedia di plastica in mezzo alla strada. In altri video meno recenti è in un mercato vicino a una baraccopoli. E ancora: sul suo profilo Instagram, seguito da 9,5 milioni di followers, è ritratto a bordo piscina, in palestra, a tavola al ristorante con la sua famiglia, al compleanno della nipote e in spiaggia.

A Canal Ser Flamengo Adriano ha spiegato così il suo ritorno nelle favelas: «Non è possibile comprendere come una persona possa smettere di andare nel luogo in cui è nata. Solo perché ci sono i criminali? Ci sono un sacco di criminali nel governo, quindi non voterò? Non posso negarlo, i miei amici sono lì, ci sono anche i miei familiari. Ho sempre detto che non aveva senso, puoi dire quello che vuoi. Puoi chiamarmi criminale, spacciatore… cose che non sono. Se lo fossi, sarei stato arrestato. Berrò la mia birra, farò il mio barbecue, giocherò a domino, mi divertirò… la gente non parlerà più. Anche se è più violento, sono sempre lì quando posso».

Ai microfoni del Players’ Tribune Brasil Adriano Leite Ribeiro ha invece raccontato: «Sì, forse ho rinunciato a milioni. Ma quanto vale la tua tranquillità? Quanto pagheresti per riavere la tua essenza? Adriano non è scomparso nelle favelas. È appena tornato a casa».

Oggi sui social si mostra sereno, libero dai demoni del passato. Adriano ha infatti avuto problemi di depressione e alcolismo. L’ex bomber di Inter, Fiorentina, Parma e Roma aveva raccontato che «In Italia ero triste, solo e depresso e ho cominciato a bere. Mi sentivo felice solo quando bevevo e per questo mi ubriacavo tutte le notti, bevevo tutto ciò che mi capitava a portata di mano: vino, whisky, vodka e birra». All’Inter, rivela l’Imperatore, erano a conoscenza del problema. «Non la smettevo di bere – ha raccontato l’ex calciatore – e alla fine me ne sono dovuto andare dall’Inter. Non sapevo come nascondere la cosa, e andavo ubriaco agli allenamenti. Ci andavo lo stesso, anche quando ero completamente sbronzo e allora mi portavano in infermeria. Poi quelli dell’Inter dicevano ai giornalisti che avevo problemi muscolari».



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