Giacomo Urtis, lo sfogo contro l'associazione di medici: «Parlate di Giacomo o Jenny, ma non toccate il 'Dotto – leggo.it


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Giacomo Urtis è stato preso di mira dall'associazione Nessuno Tocchi Ippocrate. Come associazione composta da personale medico-infermieristico che difende le categorie, si è esposta e ha ammonito il collega «circa la pessima immagine che sta dando alla categoria medica, categoria che per secoli è stata emblema di professionalità, austerità e compostezza».
Secondo l'associazione, infatti, è sgradevole che «atteggiamenti del singolo rovinino millenni di storia della scienza». L'ex gieffino si è così difeso sui social. Ecco cosa ha detto. 
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«Ricordiamo al collega che il Codice deontologico regola anche i comportamenti assunti al di fuori dell’esercizio professionale quando ritenuti rilevanti e incidenti sul decoro della professione», ha scritto l'associazione sui social.
La segnalazione è arrivata presidente della Fnomceo Anelli che, interpellato al riguardo, ha ammesso: «La segnalazione ci sta. E va verificata»
Un post condiviso da Giacomo Urtis (@giacomourtis)
«Esiste un Giacomo con il camice, ed un Giacomo senza camice – ha scritto Giacomo Urtis su Instagram -.

E su questo non ci deve essere alcun dubbio. In un' epoca in cui si parla di diritti, di matrimoni gay, di politically correct, di adattamenti di film, di fate turchine che diventano uomini gay di colore, è un po' sconfortante che non sia ancora ben chiaro quale sia il confine tra pubblico e privato. Ma il punto non è questo: sarebbe troppo semplice. Piuttosto vorrei capire se questo fantomatico "politically correct" viene applicato solo in quei contesti in cui è facile farne uso».
Il chirurgo ha, poi, spiegato che sono anni che combatte contro violenze, pregiudizi, sofferenze mentali e fisiche e oggi ha raggiunto il suo equilibrio: «Ho iniziato a vivere la mia sfera sessuale in totale serenità, non accetto che venga calpestata la mia professionalità. Se dovessi mai sbagliare qualcosa in ambito lavorativo sarei il primo ad ammetterlo. Ma se vivo la mia sessualità come voglio viverla, e qualcuno non è d'accordo, allora posso accettare solamente che venga attaccato Giacomo, o Jenny. Ma non il DOTTOR URTIS!», ha concluso. 

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