Le opere d’arte rendono omaggio al Natale, come festa, e alla Natività attraverso il lavoro di grandissimi autori che hanno lasciato il segno nei secoli.
Natale è la nascita di Gesù. Un simbolo universale che coinvolge miliardi di persone nel Mondo.
Una magia che ha conquistato i grandi maestri dell’arte di tutte le epoche. Ci sono grandi capolavori nella storia dell’arte che illustrano la Natività, diventando uno dei temi più rappresentati in pittura già a partire dal IV secolo.
Altre che danno una rappresentazione più laica e contemporanea.
Le opere d’arte che celebrano il Natale
1. Natività di Gesù, Giotto
La Natività di Gesù è un affresco databile al 1303-1305 circa e facente parte del ciclo della Cappella degli Scrovegni a Padova.
Come fonti delle scene cristologiche Giotto usò i Vangeli, il Protovangelo di Giacomo e la Leggenda Aurea di Jacopo da Varazze.
Un paesaggio roccioso fa da sfondo alla scena della Natività, tutta incentrata in primo piano.
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2. Adorazione dei Magi, Leonardo da Vinci
Nel 1481 i monaci di San Donato a Scopeto commissionarono a Leonardo un’Adorazione dei Magi da completare nel giro di due anni.
Leonardo studiò approfonditamente la composizione, lasciando vari disegni preparatori:
– uno della composizione generale, dove compare anche la capannuccia, conservato nel Cabinet des Dessins del Louvre;
– uno dello sfondo, al gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi e vari studi riconducibili alla zuffa di cavalli o alla posizione della Madonna e del Bambino.
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3. Natività mistica, Sandro Botticelli
La “Natività mistica” appartiene all’ultima fase dell’attività del Botticelli. È un dipinto ad olio su tela (108,5×75 cm) datato 1501 e conservato alla National Gallery di Londra.
Il soggetto, la natività, è interpretato come un’adorazione del Bambino da parte di Maria con Giuseppe, dei pastori e dei Magi tra cori angelici.
Si tratta probabilmente di una visione profetica della liberazione dell’umanità dal male.
Sicuramente il soggetto venne ispirato dalla situazione religiosa e politica fiorentina all’alba del nuovo secolo.
Memore ancora dei tragici eventi che avevano visto la calata di Carlo VIII, la cacciata di Piero de’ Medici dalla signoria della città e la presa di potere del partito di Girolamo Savonarola.
Si pensa che fosse originariamente destinata alla devozione privata di qualche famiglia nobiliare fiorentina ed è spesso citata come ultimo capolavoro dell’artista, prima di un periodo di inattività che anticipò la morte, testimoniato anche da una lettera a Isabella d’Este del 1502.
Il soggetto è al centro dell’opera e intorno si trovano i Re Magi, gli angeli e i pastori in adorazione.
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4. Censimento di Betlemme, Pieter Bruegel il Vecchio
Il Censimento di Betlemme è un dipinto a olio su tavola datato 1566 e conservato nel Museo reale delle belle arti del Belgio di Bruxelles. La scena è ambientata in un villaggio fiammingo d’inverno, coperto dalla neve.
A sinistra una folla fa la fila davanti allo sportello dei funzionari del censimento, nella locanda alla “Corona Verde”, per registrarsi e pagare le decime. Tutto intorno i personaggi sono occupati in una serie di attività quotidiane.
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5. Adorazione dei pastori, Caravaggio
L’opera venne eseguita durante il passaggio dell’artista dalla Sicilia, in seguito alla sua fuga dalle prigioni di Malta.
Nel corso del suo breve soggiorno a Messina, Caravaggio ricevette dal senato della città l’incarico della realizzazione di una pala d’altare che avrebbe ornato l’altare maggiore della chiesa di Santa Maria della Concezione, retta dai padri Cappuccini.
In cambio, il senato prometteva all’artista il compenso di mille scudi, una delle più alte cifre della sua carriera.
Con quest’opera, il pittore inaugura il cosiddetto genere della Natività Povera, che avrà grandissima fortuna nella pittura sei-settecentesca.
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6. Adorazione del Bambino, Gerrit van Honthorst
Questo dipinto è una delle cinque opere d’arte di Honthorst agli Uffizi, e tutti presentano uno stile tenebrista che mostra perché in Italia lo chiamano Gherardo delle Notti o Gerard of the Night.
L’Adorazione del Bambino mostra una scena al chiaro di luna con Maria Vergine che posa il bambino in fasce.
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7. Paesaggio invernale, Caspar David Friedrich
L’opera d’arte esiste in due versioni: una, la presente, conservata alla National Gallery di Londra, mentre la seconda custodita presso il Museum für Kunst und Kulturgeschichte di Dortmund, in Germania.
L’opera, realizzata nel 1811, è densa di quel misticismo quasi onirico di cui sono pregne molte delle realizzazioni di Caspar David Friedrich.
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8. Merry Christmas, Viggo Johansen
Un dipinto del 1891 dell’artista danese con una tipica scena familiare nel periodo natalizio.
La famiglia, in una sera di festa, è riunita intorno all’albero di Natale che nell’opera è l’unica fonte di luce grazie alle candeline accese che fanno da decorazione.
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9. Adorazione dei pastori, Andrea Mantegna
L’“Adorazione dei pastori” è tra le opere attribuite alla fase giovanile attività di Andrea Mantegna.
L’opera di piccolo formato si ritiene commissionata da Borso Este in occasione del secondo soggiorno dell’artista a Ferrara del 1450-1451.
La scena è ambientata all’aperto, con la Madonna al centro che adora il Bambino inginocchiata su un gradino di pietra, mentre alla sua destra san Giuseppe dorme e a sinistra due pastori si piegano devotamente in atteggiamento di preghiera.
Il sonno di san Giuseppe, rappresentato in disparte, ricorda la sua funzione di custode della Vergine e del Bambino. Il colloquio tra Vergine e Bambino, circondati da angioletti che solennizzano l’evento, è caratterizzato da una notevole intimità.
Gesù è raffigurato di scorcio, un tipo di veduta virtuosistica che ricorre nella produzione di Mantegna.
A sinistra si trova anche un giardino recintato (in riferimento all’hortus conclusus che simboleggia la verginità di Maria), da cui si affaccia il bue, e alcune assi che rimandano alla capanna dove è avvenuta la natività.
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10. Madonna col bambino, Jean Fouquet
Intorno al 1450 Etienne Chevalier, figlio di un segretario del re commissionò al giovane pittore francese Jean Fouquet, annoverato fra i pittori fiamminghi, un dittico per la chiesa di Melun.
La ‘Madonna col Bambino’ oggi si trova al Koninklijk Museum voor Schone Kunsten di Anversa.
L’opera venne commissionata per un altare della cattedrale in memoria di Agnès Sorel, amante di Carlo VII e morta nel 1450, di cui il committente era esecutore testamentario.
Forse nella Vergine si cela proprio il ritratto di Agnes Sorel.
Il pannello mostra la Vergine in trono che scopre un seno per allattare il Bambino, circondata da uno stuolo di cherubini blu e serafini rossi (i loro colori richiamano rispettivamente la sapienza e l’amore di Dio), che riempiono tutto lo sfondo.
Molti sono gli elementi di commistione fra tradizione italiana e mondo transalpino, per i quali Jean Fouquet fu una figura di incontro e fusione.
La Madonna è impostata su una composizione piramidale, memore delle opere italiane, così come è ispirata al Rinascimento fiorentino la sintesi geometrica delle sue forme (volto ovale, seno sferico), la posa e la robustezza del Bambino.
La luce studiata analiticamente, come nelle gemme del trono e della corona, e il gusto per la linea di contorno sono invece caratteristica di marca più prettamente nordica.
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11. L’adorazione del bambino di San Vincenzo Ferre, Filippo Lippi
L’“Adorazione del Bambino di San Vincenzo Ferrer” (o “Natività con san Giorgio e san Vicenzo Ferrer”) è una tempera su tavola (146,5×156,5 cm) tra il 1455 (anno della canonizzazione di san Vincenzo Ferrer) e il 1466 (anno in cui il Lippi lasciò Prato).
La pala, già nella chiesa di San Domenico a Prato, è oggi conservata nel Museo Civico.
Il soggetto dell’Adorazione del Bambino fu molto frequente nella fase matura del pittore e le sue numerose varianti risalgono tutte al periodo pratese (1452-1466).
San Vincenzo Ferrer venne canonizzato nel 1455 e da allora fu un importante modello nella cultura domenicana, come simbolo di lotta all’eresia in difesa della Chiesa.
Al centro si trova il Bambino con ai lati la Madonna e san Giuseppe in adorazione; a sinistra san Giorgio anche lui in adorazione, mentre sulla destra si trova la visione di san Vincenzo Ferrer del Cristo entro una ‘mandorla’ di luce.
In secondo piano si trovano infine due pastori e in fondo angeli.
La composizione e il disegno generale sono quasi certamente opera del Lippi, mentre ampie parti dell’esecuzione sono da ascrivere ad aiuti di bottega (specialmente Fra Diamante), con l’eccezione della Madonna, il Bambino e san Vincenzo, dipinti dal maestro.
Per San Giuseppe sono stati fatti anche i nomi di Filippino e di Botticelli.
Risale al 1504 e fa parte del trittico dell’Altare di Paumgartner, custodito nella Alte Pinakothek a Monaco, commissionato a Durer nel 1948 da Stephan e Lucas Paumgartner.
Nel fondo viene raffigurato l’annuncio dell’angelo ai pastori.
In basso, a sinistra, vengono identificati tre componenti della famiglia patrizia sveva dei Paumgartner. Martin, morto nel 1478 con i propri figli Stephan e Lucas, e un anziano offerente (con la barba).
Sul lato opposto viene identificata Barbara, la moglie di Martin, morta nel 1494, con le proprie figlie Barbara e Maria.
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13. Adorazione dei pastori Allendale, Giorgione
La ‘Natività Allendale’ è un dipinto autografo del Giorgione, realizzato con tecnica ad olio su tavola, presumibilmente intorno al 1505.
Oggi è custodito nella National Gallery di Washington. L’opera si può dividere in due parti: a destra la grotta scura della natività, dove si trova la Sacra Famiglia raccolta e verso la quale si affacciano i due pastori.
A sinistra si trova un ampio paesaggio, con qualche piccolo episodio di quotidianità. Qualche cherubino appare in alto, vicino al soffitto della grotta.
La luce diventa ora incidente, sulle vesti luccicanti, in special modo quella di Giuseppe, ora tenue e soffusa.
Tipicamente giorgionesca è la predominanza del colore, che determina il volume delle figure, steso in strati sovrapposti senza il confine netto dato dal contorno, che tendono così a fondere soggetti e paesaggio.
Si tratta degli effetti atmosferici del tonalismo che ebbe proprio nel maestro di Castelfranco uno dei fondamentali interpreti
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14. La Sacra Famiglia con un Pastore, Tiziano
“La Sacra Famiglia con un pastore” è un dipinto a olio su tela (99×137 cm) di Tiziano, databile al 1510 circa e conservato nella National Gallery di Londra.
In un idilliaco paesaggio campestre, la Sacra Famiglia, seduta in riposo, offre il Bambino all’adorazione di un pastore, posto di spalle e con la testa in profilo a destra.
Nello sfondo a destra si vede la scena dell’annuncio ai pastori e, vicino, il bue e l’asinello della natività.
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15. Adorazione dei pastori, Rubens
“Adorazione dei pastori” è un dipinto ad olio su tela (300 x 192 cm) realizzato nel 1608. Fu riconosciuto agli inizi del Novecento dal grande storico Roberto Longhi, che lo identificò anche come “La notte”.
È conservato oggi alla Pinacoteca civica di Fermo. Commissionato a Rubens da padre Flaminio Ricci e realizzato per la chiesa di San Filippo Neri di Fermo.
Viene rappresentato il momento in cui i pastori raggiungono la capanna della natività.
La Vergine è rappresentata mentre mostra il suo bambino ai pastori, alle sue spalle San Giuseppe e a sinistra della composizione due figure maschili e due figure femminili.
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16. Merry Christmas, Grandma, Norman Rockwell
Un’illustrazione tipica dell’artista Norman Rockwell che nelle sue opere racchiudeva sempre quello che era il sogno americano.
Qui viene rappresentata una famiglia che si reca a casa della nonna per trascorrere il Natale.
La felicità dei personaggi riporta alla gioia infantile del giorno di Natale.
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